In scena: Monica, Federico, Dana e Riccardo, studenti del Liceo Percoto.
Regia di Federica Sansevero
In ogni essere umano sopravvive una voce “selvaggia”, cioè uno sguardo aperto e incondizionato sull’avvenire, senza pregiudizi, come un bambino che gioca e fa scoperte.
Solo questo sguardo aperto, tipico di filosofi, poeti, scienziati e mistici può far scaturire un’azione “libera” e un rapporto sano con l’altro.
Avere uno sguardo che vola alto e il coraggio di dire la verità, a prescindere dalle influenze culturali, diventa un vero e proprio “lavoro” che si fa nella solitudine e nel silenzio, un lavoro sulle idee, sul corpo e sull’immaginario.